Genitore e figlio

L'obiettivo principale è favorire la comunicazione, l'avvicinamento e la comprensione tra genitori e figli, saltando a pie pari la mente e le interpretazioni “psicologiche”.

Fare l'esperienza creativa dell'“altro” attraverso il gioco, il corpo, il ritmo, lo spazio, le emozioni, i colori e le forme.
Sospendere i giudizi e vivere l'”adesso”.

Scuola primaria

Due mondi, a volte molto lontani, si guardano e, piano piano attraverso il gioco, si avvicinano.
Viene ricreata una terra di confine dove poter stare insieme. E' il linguaggio non verbale, istintivamente conosciuto dal bambino, a volte assopito nell'adulto.

Si propone un numero minimo di 4 incontri (di 2 ore ciascuno) necessari per assaporare il gusto di un nuovo percorso.

Scuola secondaria

I ragazzi affrontano il distacco dai genitori e cercano una propria nuova identità nel gruppo. D'altra parte i genitori affrontano la trasformazione di un legame, dove alla cura continua si sostituisce la fiducia nel mondo in cui il figlio si sta proiettando.

E' un momento di grande cambiamento, che è necessario riconoscere ed accettare, semplicemente.

Nel laboratorio niente sarà psicologia, tutto sarà creatività.

I 2 gruppi (genitori e figli) saranno divisi nella prima parte del lavoro, che prevede la sperimentazione di alcuni strumenti espressivi teatrali (training, ritmo, voce, emozioni, danza), rivolti all'improvvisazione.
Nella seconda parte si realizza l'”incontro”.Riconoscimento e accettazione di modi diversi di esprimersi, di musiche diverse, di pensieri diversi, di futuri diversi, di tempi diversi.

Cosa succederà? Non è dato saperlo.

Si propongono 2 incontri (di 2 ore ciascuno) per ciascun gruppo, più 1 incontro comune.